Come per ogni cosa, c'è sempre un inizio ed una fine.
Per le cose più belle ci si augura che la fine sia il più lontano possibile, magari oltre la nostra dipartita, così da avere l'impressione che duri per sempre; quando invece le cose non piacciono vorremmo finissero subito, o addirittura che non fossero mai cominciate.
Questa esperienza, appunto, sta volgendo al termine. Cosa fare? Prenderne atto. E basta? Riassumere in qualche pensiero un'esperienza che difficilmente potrà essere dimenticata.
E' stato un viaggio lungo, piene di sorprese belle e brutte. Ho avuto modo di conoscere un altro lato dell'umanità che non avevo mai visto prima (attenzione non l'altro, ma un altro. Chissà quanti ce ne sono!). Ho avuto modo di espandere quello che è il mio pensiero vedendo cose molto migliori e cose molto peggiori. Ho imparato cosa significa dedicare un po' di tempo a qualcosa di differente rispetto a quello che si sta facendo ed ho riscoperto il grande valore del silenzio e del "pensamento".
Credo di essere cresciuto più rapidamente in questi ultimi sei mesi che negli ultimi sei anni antecedenti.
Penso ne sia valsa sicuramente la pena.
Sembra ovvio ma trovarsi a contatto con le persone che abitano un posto (nel mio caso i Carioca a Rio de Janeiro) e cominciare a comprendere la lingua ed il loro modo di fare, insegna molte più cose di quante non se ne imparino rimanendo a casa e leggendo qualsiasi libro. Ed è strano perché prima di partire, per alcuni frangenti, sembrava ovvio il contrario.
Un po' come la lingua: "E' molto simile all'italiano" ho sentito dire più volte. E' vero. E' altrettanto vero che simile indica che ci sono diversità. E quando anziché concentrarsi sulle uguaglianze, ci si concentra sulle diversità, si nota quando in realtà siano due lingue molto diverse. La struttura grammaticale è uguale, ma il vestito ed il modo di essere usata, per la mia esperienza, sono diverse.
Si potrebbe fare un paragone con due persone. Tutti e due hanno due gambe, due braccia, una testa, un busto e, se vogliamo azzardaci, anche due occhi e due orecchie ... allora sono uguali. Ma poi vediamo bene ed uno e bianco e l'altro è di colore, uno è muscoloso e l'altro magro e alto, uno ha gli occhi azzurri e l'altro neri .. beh, allora sono simili. Analizzando meglio, ed entrando nella vita di ognuno dei due, uno è europeo e l'altro americano, uno cristiano e l'altro musulmano, uno è un vescovo e l'altro un gestore di Hotel ... ora qualcuno potrebbe obiettare che siano diversi. Ecco quindi che più si approfondisce un argomento, più lo si può comprendere.
Tutto quello che sto scrivendo, rileggendolo, sembra ovvio. Unico appunto che voglio scrivermi, per il futuro, è quello di non fermarmi solo al primo o al secondo livello di osservazione delle cose. Qualsiasi cosa può essere tanto uguale quanto diversa dall'altra.