giovedì 2 dicembre 2010

Imparare il Portoghese (Brasiliano) - terzo passo - ascoltare e comprendere

Sempre nell'ottica di descrivere quali siano stati i miei passi per poter apprendere il Portoghese, vado avanti con la mia personale descrizione.
Ripeto per chi visualizzasse solo questo post e non abbia visto i precedenti: riporto solo le mie impressioni, non essendo insegnante di lingua, non pretendo di avere voce in capitolo ... e nemmeno in paragrafo o note di fondo.

Terzo passo: ascoltare e comprendere

"Prima di parlare, ascolta!" Quante volte si sarà sentita questa frase nella vita? Spero non troppe :-) E proprio questo è stato il passaggio. Ascoltare le parole singole prima e la radio, poi, mi hanno permesso di apprendere il suono delle parole e successivamente il loro scorrere all'interno di una frase.

Personalmente reputo questo un buon punto. Se già si riescono a comprendere le parole e come queste sono divise tra loro all'interno di una frase non è cosa da poco. La mia personale sensazione (che però non posso provare se non osservando dall'esterno) è stata, credo, simile a quella di un infante. Un bimbo che praticamente perde espressione facciale quando gli si parla perché assolutamente intento ad ascoltare che cosa gli si dice. Per un adulto credo che non si usi tanto il termine assorto quanto "inebetito". Proprio con la faccia quasi senza tono, occhi fissi nel vuoto e bocca semiaperta. Sì, ho esagerato un po', lo so. Ma più o meno è così. Cresce poi anche una sensazione di ansia e stress perché non si riescono a capire cose che magari potrebbero essere sciocchezzuole.

Quando si cerca di apprendere una lingua straniera inoltre - almeno secondo la mia esperienza - per via "accademica", ogni parola/frase/argomento sono assolutamente importanti. Non c'è spazio per le "piccole espressioni". Ascoltando la radio, invece, ho scoperto che è praticamente pieno di queste che io chiamo "piccole espressioni". Il notiziario dice le cose importanti mentre i dj chiacchierano e scherzano tra di loro.
Mi fa sorridere, se ci ripenso, l'espressione di assolutamente assorto e inebetito davanti alla radio per cercare di capire frasi come: "Complimenti cara! Hai indovinato la canzone!" oppure "Buongiorno, tutto bene? Ti vedo con gli occhi un po' assonnati" o ancora "Caspita!" "Ecco che mi sono seduto" e così via. All'inizio sembrano cose super importanti, chissà cosa starà comunicando, magari mi sto perdendo una frase che potrebbe risolvere tutti i problemi del mondo!

Nessun commento:

Posta un commento