giovedì 7 ottobre 2010

Giorno 0 - Arrivo - 3° parte

Aereoporto di São Paulo, Brasile. 17.00 ora locale GMT -3. Atterraggio eseguito perfettamente. Nessun applauso. Mmmm ho idea che non vi sia alcun Croato ...

Un viaggio durato circa 10 ore, ad una velocità fino a 930,00 Km/h (alla faccia di tutti i limiti della Milano Venezia hihihi - in realtà poi ha rallentato anche fino  a 850, giusto per non esagerare :-) percorrendo una distanza di circa 8.000,00 Km. Altitudine media 11.596 mt e temperatura esterna di -52°C (anche qui valgono le raccomandazioni di prima).
Compagnia aerea TAP Portugal.

Durante il viaggio, e chi ha attraversato l'oceano lo saprà meglio di me, pranzo, e cena con snack, televisione di fronte agli occhi con possibilità di guardare film, ascoltare la radio, vedere i dati di viaggio, evetualmente telefonare con carta di credito e sedili recrinabili. L'aereo è molto più grande di quelli classici per andare in Inghilterra. E' ovvio, lo so, ma di quanto è più grande? Se qualcuno non l'ha mai preso, gli basti pensare che, oltre alle due file da due posti a destra e sinistra vicino ai lati, ce n'è un'altra in mezzo da quattro posti, più un altro corridoio.

10 ore di viaggio trascore anche bene. Un po' ho dormito, poi mi sono guardato Toy Story 3 in portoghese, ho mangiato - anche abbastanza bene devo dire - poi ho ascoltato musica, ho letto un po' del mio libro che mi sta accompagnando in questi giorni, ma sopratutto ero assorto nei miei pensieri, sul perchè e per come dele perchè delle cose, come chi mi conosce probabilmente saprà. Senza l'ansia di dover raggiungere una conclusione, ma contento di fare il viaggio - in tutti i sensi -.
Ecco, ci terrei a precisare per i curiosi che non conoscano il soggetto scrivente, non hanno servito sostanze stupefacenti sull'aereo, nè sono mai stato così fortunato da potermele permettere ;-P

Il viaggio non è ancora completato, manca ancora una piccola tappa.


Al Check passaporto tutto bene. Domande tipo perchè sei qua, quanto tempo vuoi stare, hai da dormire e risposte semplici come "Mah, mi trovavo a passare", "Meno di due vite, ho finito i crediti", "In teoria sì, ma se hai di meglio da offrire".
Ritiro dei bagagli, si cambia compagnia. Dalla TAP, si passa alla TAM, poco lontano ...
Alla macchinetta che guarda dentro le borse senza aprirle, il poliziotto riconosce qualcosa di sospetto. Devo aprire la borsa. Mmmmm, un bel guaio, poichè una volta aperta, non ho lucchetti per richiuderla. Tento di spiegargli che non c'è nulla dentro, che me l'hanno chiusa a Milano, che è passata al check-in di là, che è ancora integra, ma nulla. Devo aprire. Vabboh.
Apro e cosa era la cosa che tanto ha fatto insospettire i controllori? I vari medicinali presi che, visti agli infrarossi non si distinguevano per forma da un probabile esplosivo nucleare o q.cosa del genere, credo. Poco male, una volta visto, posso proseguire tranquillamente.
Vado per eseguire il check-in e, prima, mi faccio richiudere la borsa dal servizio lì presente. Non l'avessi mai fatto! Una chisura fatta qui a San Paolo è costata 15,00 €, quasi il doppio di Milano!

Aeroporto Internacional Viracopos-Campinas, Campinas - San Paolo, Brasile (http://goo.gl/maps/rEqr). Un piccolo aereoporto che però riceve aerei da oltreoceano. Piccolo perchè. E' subito spiegato. Arrivato qui, alle 17.00 ora locale, devo aspettare fino alle ore 21.33 locali prima di partire. 4 ore e mezza che, per quanto dall'altra parte del mondo, sempre 4 ore so'!
Beh, una volta eseguito il check in, ho pensato, passo subito anche al metal detector, così poi posso andare nella zona interna con tutti i negozi, ecc. (a Milano Linate era così). Niente, una volta passato il metal detector e l'analisi del bagalio a mano, solo una sala con un piccolo bar ed una piccola libreria. Per il resto sedie ed i bagni.
Caspita, 4 ore da passare così!

Vabbeh, dato che lo sconforto è una perdita di tempo, prima, già che ci sono, vado al bagno. Prima cosa da fare, una volta scavallato l'equatore, è verificare se l'acqua nel lavandino, quando scende, gira al contrario ... Ed è stato così! Sì, gira proprio al contrario! Poi mi informerò su Wikipedia e scoprirò che è una bufala (http://it.wikipedia.org/wiki/Forza_di_Coriolis#Effetto_sugli_scarichi_dei_lavandini). Uffa.

4 ore e mezza sembrano non passare mai, un tempo interminabile. Non posso nemmeno guardare la televisione e le informazioni di volo ...
Leggo, poi gironzolo un po', non prendo nulla da mangiare! E via. Sono sveglio e mi sento bene. Strano, non sto accusando il jet leg.

Arrivano finalmente le 21.30. Sto per partire! Prenderò l'aereo che mi porta a destinazione! Sì! Eccomi! ... Sì. Eccomi! ... Sì, eccomi. ... Hei, eccomi! ... Ritardo.
Senza alcuna spiegazione un ritardo di 40 minuti. Uffa.

Salgo sull'aereo, mi accomodo e cerco subito di prendere sonno. Fuori comincia a piovere, prevedo turbolenze.
Decollo e viaggio sono piuttosto movimentati, come volevasi dimostrare. E' un po' come camminare su una strada acciottolata ... solo che sotto di te ci sono 10 Km di vuoto! Vabbeh, mi faccio assalire dalla stanchezza e dormo più o meno tutto il tempo, sai com'è, il jet leg :-)
Arriviamo, atterriamo sempre su questa strada acciottolata e finalmente si arriva all'aereoporto. A prendermi un amico.

Arrivo a Belo Horizonte alle ore 23.10 del giorno 7 ottobre 2010.
Partito 21 ore + 5 fusi orario prima, ho trascorso la giornata più lunga di tutta la mia vita :-)
Beh, una figata, lasciatemelo dire. Ora so cosa realmente volessero dire tutte le persone che mi hanno raccontato del loro viaggio in America, nord o sud che sia!

D'ora in poi, il resto sarà storia ...

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