O, come si direbbe in Italia, ragazzi di strada. Continua il viaggio ed oggi pomeriggio sono passato a visitare un'altra casa sempre dell'Associazione Amar che fa sempre attività con i ragazzi di strada. Qui sono ospitati quelli più "vivaci" o, come mi hanno spiegato gli educatori, i ragazzi ai quali è stata loro "spezzata" l'innocenza che avevano.
Ecco il punto sulla mappa:
Visualizzazione ingrandita della mappa
Ecco una foto tratta da Google Street View di una strada vicina. Non è passata la macchina per quella via, purtroppo ...
C'è un gran movimento e la sensazione è che i ragazzi siano un po' rilassati. Ci sono attività di ballo, c'è chi dorme (è primo pomeriggio) e chi gioca a calcetto (sport nazionale mooolto sentito). Appena arrivato, accompagnato anche dall'educatrice, mi hanno subito squadrato per capire chi fossi e che cosa volessi ... diciamo che un po' ci sono abituato, è una sensazione simile alla prima ora di lezione del primo giorno di scuola in una classe prima. Solo che qui non arrivo come professore :-)
L'attività prosegue nel pomeriggio e, appena mi siedo per rilassarmi un attimo ai bordi del campetto di calcio, subito un ragazzino mi invita a giocare. Eh, naturalmente, non posso non accettare. Diciamo che le mie abilità di calcio sono paragonabili a quelle di un ... nuotatore professionista che gioca a badmington ... cioè nulle; se poi ci mettiamo anche che non so parlare portoghese (nemmeno "passa dietro!", ecc.) siamo a posto. Dalla mia però ho un ricco repertorio di espressioni facciali ed una buona fonetica.
Bene, cominciamo. 2 contro 2 in un campo di 15 x 10. Una corsa continua con i ragazzetti che saltano di qua e di là senza sosta. Il praticamente siamo andati avanti così per un'ora abbondante. Alla fine ho cenduto per sfinimento - anche se comunque non siamo rimasti tanto in svantaggio. Bella partita.
Sedendomi, vedo gli altri ragazzi entrare. Le squadre ora sono di 5 e 5 e c'è un gran movimento. Una cosa che ho notato subito è stato il clima di rispetto che c'è. In un'ora con me, più un'altra ora circa, non c'è stato un fallo, una finzione o qualche mossa scorretta. Qualcuno ci provava un po', ma subito gli altri (di una e dell'altra squadra) rimettevano a posto la situazione. Molto interessante e istruttivo.
Certo, racconto solo le cose belle che ho visto. Non posso mica descrivere tutto quello che c'è, come il bambino di 7 anni che mi passa davanti con la sigaretta accesa ...
La sera, poi, per chi vuole c'è la possibilità di dormire presso un'altra casa che può ospitare fino a 30 ragazzi circa. Alcuni di loro, però, preferiscono tornare sulla strada.
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